... simili, ma diversi. Il nome riguarda una categoria di vini che producono spuma all’apertura della bottiglia, indipendentemente dalla zona o dal vitigno che viene utilizzato per produrli. La spuma è prodotta dall’anidride carbonica che si forma durante la fermentazione. Lo spumante può essere prodotto sia con il “metodo Martinotti-Charmat”, che prevede la seconda fermentazione del vino (dopo la prima in botte) in autoclavi, sia con il “metodo classico”, detto anche champenoise, che prevede la seconda fermentazione direttamente in bottiglia. Il invece, è un vino bianco Doc (a Denominazione di origine controllata) e Docg (a Denominazione di origine controllata e garantita) che viene prodotto solo in 15 comuni compresi nella zona fra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, utilizzando vitigni Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero e solo con “metodo Martinotti- Charmat”. Questo vino è uno dei più conosciuti e amati al mondo, tanto che nel primo semestre del 2021 è stato il vino più venduto all’estero (superando anche lo champagne francese), in particolare in Gran Bretagna e in Germania. Il prosecco ha una tradizione e una storia molto lunghe. Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, per esempio, sono state riconosciute nel 2019 Patrimonio Unesco per l’unicità del paesaggio culturale, forgiato dall’uomo negli anni. Inoltre in questa zona, nel 1996, è stata creata la prima Strada del vino, che collega Conegliano e Valdobbiadene e si snoda per una cinquantina di chilometri.
Un tipo particolare di prosecco è il Cartizze, il cui nome completo è “prosecco Docg Superiore” e ha un sapore più intenso rispetto al fratello più famoso. Si produce in quantità limitatissime, solo 1,2 milioni di bottiglie l’anno, e in una piccolissima collina di 108 ettari nel cuore di Valdobbiadene. Una curiosità riguarda l’origine del nome. Secondo alcuni deriverebbe da gardizze, termine dialettale veneto con cui vengono chiamati i graticci su cui appassiscono i grappoli d’uva; secondo altri viene dalla parola cartiza, che in dialetto veneto indica l’interno della pannocchia, un tempo utilizzata per avvolgere i grappoli d’uva e farli maturare meglio.
Abbinamenti in cucina
Sia il prosecco sia lo spumante sono ideali per il brindisi, ma perfetti anche da consumare per tutto il pasto. Questi vini, infatti, si accompagnano benissimo con le foglie di salvia fritte, con le tartine a base di storione o salmone affumicato, oppure con i formaggi, meglio se freschi o semistagionati. Un bicchiere di spumante va a nozze con i primi a base di pesce, come gli spaghetti con le vongole, la calamarata o la pasta con i gamberi. È da provare anche con i risotti, ad esempio quelli con tartufo o con i funghi, e con le paste ripiene. Il prosecco e lo spumante si abbinano bene anche con i secondi di verdura, dalle torte salate al radicchio, agli asparagi, e chiaramente con il pesce. Capesante, ostriche, scampi e crostacei sono al primo posto, ma anche i filetti di orata, il pesce spada, l’insalata di polpo ei carpacci sono un ottimo abbinamento. E avete mai provato le bollicine con i salumi? Be’, vi consigliamo di farlo. Scegliete però salumi non troppo saporiti e speziati, come il prosciutto cotto, il salame o la mortadella. Spumante o prosecco si accompagnano quasi con tutto. Solo uno è l’abbinamento che proprio non si deve fare: con il dolce. In questo caso, infatti, è consigliato bere vino dolce come il moscato. il passito, la malvasia o lo zibibbo.
Base per cocktail
Attenzione però, questi vini non si usano solo per pasteggiare. Prosecco e spumante sono la base di tanti ottimi cocktail. Come primo non si può non citare lo Spritz, famoso ormai in tutto il mondo, che si prepara con una parte di bitter, una di acqua frizzante e due di prosecco (ma le varianti di questo aperitivo sono tantissime). Altri cocktail storici sono il Bellini, ideato nel 1948 da Giuseppe Cipriani proprietario dell’Harry’s Bar di Venezia, che si prepara unendo 10 cl di prosecco e 5 cl di purea di pesca, e il Rossini, che si prepara come il primo sostituendo alle pesche la purea di fragole. Altrettanto famosi sono il Mimosa cocktail, inventato al Ritz Hotel di Parigi nel 1925 unendo in pari quantità prosecco e succo d’arancia, e l’Hugo, nato invece in Alto Adige come alternativa allo Spritz e molto amato in tutta Europa. Per prepararlo mescolate 6 cl di prosecco, 2 cl di sciroppo di sambuco, 6 cl di soda e qualche fogliolina di menta. Lo spumante è il protagonista invece del Negroni sbagliato, nato per un errore al Bar Basso di Milano e diventato presto uno dei cocktail più richiesti: una parte di Martini rosso, una di bitter Campari, due parti di spumante e... il gioco è fatto!
COCKTAIL DI NATALE
75 ml di spumante secco 25 ml di gin 10 ml di succo di melagrana [Granatapfel] chicchi [Kerne] di melagrana cubetti di ghiaccio In un bicchiere mettete dei cubetti di ghiaccio e alcuni chicci di melagrana. Aggiungete il gin, il succo di melagrana e lo spumante.
Mescolate delicatamente.
BOLLICINE DI SORRENTO
30 ml di limoncello [aus Zitronenschalen hergestellter italienischer Likör] 90 ml di prosecco 4-5 lamponi [Himbeeren]
Versate il limoncello ghiacciato [eisgekühlt] in un bicchiere, aggiungete il prosecco e guarnite con i lamponi.