1 Siamo alle spalle del Duomo, con le sponde della Sprea alla nostra sinistra. Di fronte, si ergono i tre piani, più il mezzanino, che Andreas Schlüter disegnò per la facciata meridionale del castello degli Hohenzollern, quella che dà sul viale Unter den Linden, dove ci troviamo. Le file di finestre, i loro contorni e le ghirlande che coronano le finestrelle del mezzanino hanno un’aria familiare, non solo perché la ricostruzione di tre delle quattro facciate dell’edificio ha rispettato fedelmente l’originale. Già, l’intera facciata che ci sta davanti è un’evidente interpretazione del Palazzo Madama di Roma, oggi sede del senato, un modello del Barocco italiano che Schlüter, durante un viaggio a Roma, non mancò di “copiare” per poi riprodurlo in modo creativo a Berlino. Non basta: il portale III, sulla facciata occidentale, anch’esso una ricostruzione fedele di quello realizzato nel 1708 da Johann Friedrich Eosander, per la disposizione di archi e colonne ricorda l’Arco di Trionfo di Costantino e di Settimio Severo nel Foro romano. “La ricostruzione del castello, – ci spiega Horst Bredekamp, – consente di riconciliare Berlino e i suoi edifici centrali con gli impulsi che provenivano dal Foro romano e dalla tradizione architettonica di Michelangelo, Bernini e Palladio”. A questa grande “nostalgia della tradizione italiana e greca” Bredekamp ha dedicato il suo ultimo libro, intitolatoBerlin am Mittelmeer . Un’affinità elettiva e un mito mediterraneo che ritroviamo anche nella nuova facciata dell’Humboldt Forum, costruita dall’architetto Franco Stella per ospitare il Museo Etnologico e il Museo Asiatico, in cui le ampie logge evocano le linee del Novecento italiano.
BERLINO
ROMA
Staatsoper Unter den Linden
2 Ci dirigiamo verso il Bebelplatz per scoprire lo splendente rosa antico dell’Opernhaus, il teatro eretto nel 1743 dall’architetto Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff. Difficile trovare un edificio che nella sua classica, quasi casta bellezza, si richiami più fedelmente alle ville di Palladio. All’ingresso ci accolgono sei maestose colonne, simili a quelle che ornano la vicentina Villa La Rotonda. Sul frontone triangolare del tetto, come nella villa del Palladio, si ergono tre statue e altre ornano i cornicioni. Mentre l’ingresso di Villa La Rotonda è centrale, nel teatro berlinese si entra da scalinate laterali, ma anche per questo particolare l’architetto si è rifatto a un modello italiano: Villa Foscari, sul fiume Brenta, un’altra opera del Palladio.
ROMA
BERLINO
VICENZA
PASSEGGIATE ITALIANE
Sankt-Hedwigs-Kathedrale
3 Nel Bebelplatz si trova un altro esempio di nostalgia romana. Con le sue colonne e la maestosa cupola, la cattedrale di Sankt Hedwig, eretta nel 1773 da Knobelsdorff e Jan Bouman, è un evidente omaggio, anche se in formato ridotto, al Pantheon di Roma… “e al concetto di tolleranza religiosa, – ricorda Bredekamp – adottato da Federico il Grande dopo la conquista della Slesia”. Se il Pantheon è dedicato a tutti gli dei dell’antichità, il tempio cattolico voluto da Federico nella Berlino protestante è un segno dei Lumi, in una piazza che nel 1933 fu teatro di un rogo dei libri nazista.
Tieranatomisches Theater
4 Un altro chiarissimo segno della nostalgia degli architetti tedeschi per il Mediterraneo si trova nella Philippstraße. Nascosto nel campus dell’ospedale Charité, sorge un piccolo teatro anatomico costruito nel 1790 da Carl Gotthard Langhans, l’architetto della Porta di Brandeburgo, richiamandosi alla palladiana Villa La Rotonda. Oltre alla sala interna, circolare con quattro file di banchi, a ricordare che all’interno di questo gioiellino, con tanto di cupola, si studiava l’anatomia dei cavalli ci sono i crani equini alle finestre.
BERLINO
FIRENZE
Bode Museum
5 Nessun museo incarna la “nostalgia meridionale” più della basilica all’interno del Bode Museum, nell’Isola dei Musei. È uno spazio costruito nel 1904 ispirandosi alla facciata interna della chiesa di San Lorenzo a Firenze, con insegne dei Medici sull’arco centrale e una stupenda collezione di opere dei Della Robbia e di altri maestri fiorentini nelle sale espositive. “Il Bode Museum e la basilica, – scrive Bredekamp, – sono ispirati alla città sull’Arno e all’autodefinizione di Berlino come Nuova Firenze”.
Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche
6 Ricorda l’Italia anche la chiesa-rovina più simbolica della ex Berlino Ovest, la Kaiser-Wilhelm Gedächtniskirche, eretta nel 1895 e semidistrutta durante la guerra. Ricostruendola nel 1963, l’architetto Egon Eiermann si ispirò alle due torri di San Zeno a Verona, oltre che al Battistero e alla torre che fiancheggiano il Duomo di Parma, anche se la sua nuova chiesa ottagonale ricorda Castel del Monte in Puglia, fatto costruire dall’imperatore Federico II.
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