... manifesto dello spazialismo. I suoi lavori ne faranno uno degli artisti più noti e quotati al mondo. Muore nel 1968 a Comabbio, un piccolo comune [Gemeinde] della provincia di Varese.
DIFFICILE “A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Quello che vale per Picasso, vale anche per Lucio Fontana ei suoi famosi “tagli su tela”. Molti esclamano: “Potevo farlo anch’io!” e si ostinano a non considerarli vere opere d’arte, eppure quei “tagli” sono il punto più alto di un lunghissimo percorso artistico. Studi, ricerche e sperimentazioni cominciate negli anni Venti del Novecento con la scultura, passando per l’esaltazione del realismo e l’astrattismo, approdano nel 1947 al Primo manifesto dello spazialismo. Fontana dichiara in questo testo teorico la sua rottura con la vecchia arte e la necessità del “superamento della pittura, della scultura, della poesia e della musica”, a favore di “un’arte maggiore, in accordo con le esigenze dello spirito nuovo”. Insomma, Fontana non ha cominciato a fare tagli su una tela dopo essersi svegliato di pessimo umore una mattina. I “tagli” ai quali giunge verso la fine degli anni Cinquanta sono espressione di un’arte “basata sull’unità del tempo e dello spazio”. Ritroviamo le prime sperimentazioni del “concetto spaziale” nei cosiddetti “buchi”, tele dipinte e bucherellate. Con l’uso di lampade al neon, Fontana cerca di dare voce allo spazio aereo, ma è nei “tagli” che l’incontro tra lo spazio (la tela dipinta) e il tempo (l’istante occupato dal gesto del taglio) si mostra in tutta la sua evidenza. La tela rappresenta un ostacolo nello spazio, mentre il taglio è il tentativo di andare oltre il limite rappresentato dalla superficie pittorica, alla ricerca di una quarta dimensione. Il taglio è un varco verso il cosmo. Ritornando all’esclamazione “Potevo farlo anch’io!”, rispondiamo con le parole dell’artista e designer Bruno Munari (1908-1998): “Quando qualcuno dice: ‘Questo lo so fare anch’io’, vuol dire che lo sa rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto prima”.
i tagli (pl.) (su tela) , Schnitte auf Leinwand
dipingere , malen
impiegare , brauchen
valere , gelten
ostinarsi , beharren
il percorso , hier: Werdegang
la ricerca , Forschung
l’esaltazione f. , Schwärmerei
l’astrattismo , Abstraktionismus
approdare , führen, landen
la rottura , Bruch
la necessità , Notwendigkeit
il superamento , Überwindung
a favore di , zu Gunsten von
l’esigenza , Bedürfnis, Anspruch
svegliarsi , aufwachen
lo spazio , Raum
il buco , Loch
bucherellato , durchlöchert
lo spazio aereo , Luftraum
l’istante m. , Augenblick
occupare , einnehmen
il gesto , Geste
l’evidenza , Offensichtlichkeit
l’ostacolo , Hindernis
il tentativo , Versuch
il limite , Grenze
la superficie , Oberfläche
pittorico , gemalt
il varco , hier: Tor
rifare , nachmachen
● LUCIO FONTANA,CONCETTO SPAZIALE. ATTESE 1959, IDROPITTURA SU TELA, 81 X 100 CM MART, DEPOSITO COLLEZIONE PRIVATA, ROVERETO
AMEDEO MODIGLIANI
Nasce a Livorno nel 1884. Già a 12 anni si dedica [dedicarsi: sich widmen] alla pittura. Dopo una grave pleurite [Rippfellentzündung], nel 1900 lascia Livorno e viaggia per l’Italia meridionale. Va poi a Firenze, a Venezia e infine a Parigi, dove stringe rapporti [stringere rapporti: Kontakte knüpfen] con i più importanti artisti del tempo. Conduce una vita dissipata [zügellos], che gli frutta [fruttare: einbrigen] il soprannome di Modì, gioco di parole con il francese maudit, pittore “maledetto” [verflucht]. Vive a lungo in povertà, perché il suo genio viene riconosciuto tardi. Muore nel 1920 a Parigi, lasciando [lasciare: hinterlassen] una figlia e la moglie, che però si suicida [suicidarsi: Selbstmord begehen] il giorno dopo la sua morte.
ANGEBERWISSEN
Lucio Fontana è uno degli artisti italiani più quotati [hier: gefragt] di sempre. Nel 2015, durante un’asta [Versteigerung] da Christie’s a New York, un’opera della serie Concetto Spaziale, la fine di Dio, del 1964 è stata battuta [battere all’asta: versteigern] all’incredibile cifra di oltre 29 milioni di dollari. Solo un mese prima, da Sotheby’s a Londra, un’altra opera della stessa serie, questa volta del 1963, era stata battuta a più di 24 milioni.
Due città dove vedere le opere di Fontana in Italia: Torino, che conserva un Concetto spaziale. Attese nella Galleria civica di Arte moderna; Milano, dove ammirare la suggestiva installazione luminosa Struttura al neon nel Museo del Novecento.